Descrizione
Musei presenti sul territorio comunale
Ulteriori informazioni
Museo civico archeologico "Torrione La Rocca"
Il rione della “Rocca”, posto nel punto più alto della roccaforte di Giulia, era il luogo più fortificato con i suoi tre torrioni: “La Rocca”, all’angolo, e a breve distanza gli altri due, detti “il Buscione” e “il Mozzone”, oggi non più esistenti. La cinta muraria venne completata con ogni probabilità già entro il 1480, a pochi anni dalla fondazione. La torre in via del Popolo, dal 2001 è la sede della sezione archeologica del Polo Museale Civico dove sono conservate le testimonianze della vita della città romana di Castrum Novum Piceni, fondata dai romani attorno al 290 a.C. alla foce del fiume Batinus, l’odierno Tordino a Sud della città, su un insediamento preesistente, come anfore, vasellame, oggetti vari che provengono da sepolture.
Tra i reperti spiccano le interessanti lucerne istoriate che prodotte a Castrum, venivano imbarcate dal suo porto e raggiungevano gli angoli più lontani dell’Impero.
Sala civica di scultura "Raffaello Pagliaccetti"
In un ambiente dello storico edificio scolastico De Amicis, realizzato dall'architetto Achille Petrignani di Roma all'inizio del Novecento, in piazza della Libertà, in pieno centro della parte alta della città, è stata allestita una Sala ove sono esposte quindici opere in gesso e bronzo dello scultore Raffaello Pagliaccetti (Giulianova 1839-1900), tra i più importanti esponenti del Verismo della seconda metà dell'Ottocento. Tali opere, sparse in vari musei fiorentini, furono acquistate nel 1914 da Pasquale Ventili e donate in seguito agli Ospedali ed Istituti Riuniti di Teramo. Alcune opere sono invece ancora di proprietà del Polo Museale Fiorentino. All'interno della sala si possono ammirare il gesso del colossale Sant'Andrea, realizzato in marmo per la facciata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, i bozzetti preparatori del monumento a Vittorio Emauele II per la piazza di Giulianova e il grande gesso raffigurante papa Pio IX inviata all'Esposizione Universale di Parigi nel 1877 e fusa in bronzo per papa Leone XIII nel 1888.
Tra le opere si conserva, inoltre, l'epigrafe quattrocentesca in travertino che sormontava Porta Marina, uno degli ingressi della città rinascimentale. L’iscrizione in capitali latine, composta dall’illustre vescovo e umanista Giannantonio De Tollis, detto il Campano (Cavelli, Capua, 1429 – Siena, 1477), racconta in versi la distruzione dell’antico centro di San Flaviano e la mirabile edificazione di Giulia.
Cappella gentilizia De Bartolomei
La cappella di San Gaetano da Thiene in piazza della Libertà, di proprietà degli eredi della famiglia De Bartolomei, voluta ed eretta dall’ingegnere Gaetano De Bartolomei tra il 1868 e il 1876, si affaccia su quella piazza che dopo l’Unità d’Italia diventò il manifesto del fervore economico e sociale, nonché culturale, di Giulianova.
All’interno si conservano alcuni capolavori in marmo di Raffaello Pagliaccetti (Giulianova, 1839 – 1900), fra i rappresentanti più stimati della scultura degli ultimi decenni dell’Ottocento, tra cui spicca il Cenotafio in memoria di Angelo Antonio Cosimo De Bartolomei. Nella cappella sono anche esposte le sculture del giuliese Alfonso Tentarelli (Giulianova, 1906 – 1992), dono della famiglia ai civici musei.
Museo civico "Gaetano Braga"
Il museo, ospitato all'interno della casa natale del Maestro lungo corso Garibaldi, è dedicato alla folgorante carriera internazionale del musicista, compositore e operista Gaetano Braga (Giulianova, 9 Giugno 1829 – Milano, 20 Novembre 1907). Conosciuto come autore della celebre "Leggenda Valacca", una delle più note romanze da salotto, eseguita, registrata e pubblicata (oltre 250 volte) in tutto il mondo tra la fine dell’Ottocento e i nostri giorni, occupò un posto di primo piano tra i virtuosi di violoncello più noti del suo tempo. Le opere pittoriche e scultoree che raffigurano Gaetano Braga, presenti nel Museo e appartenenti alla Pinacoteca civica "Vincenzo Bindi", sono di maestri come P. Montegny, P. Chardin, S. Schaeppi, Antonio Malaspina, Antonio Tantardini, e il giuliese Antonio Tentarelli; vi si trovano anche copie e originali di lettere, illustrazioni, documenti e spartiti, frutto della ricerca condotta in Italia ed all’estero dagli studiosi dell’Associazione omonima. Visitando il museo è possibile, inoltre, ascoltare registrazioni e incisioni di alcune composizioni di Gaetano Braga e di altra musica di quel periodo.
Museo d'arte dello Splendore (MAS)
E' stato inaugurato il 27 luglio 1997 in un'ampia ala del convento cappuccino del Santuario della Madonna dello Splendore, per volontà di Padre Serafino Colangeli, straordinaria figura di mecenate della solidariertà e della cultura, fondatore della Piccola Opera Charitas.
Ospita al piano terra una selezione di dipinti, sculture, opere di oreficeria sacra e oggetti d’uso quotidiano provenienti dalla Chiesa e dal convento cappuccino di Santa Chiara dell’Aquila e datati dal ‘500 al ‘900.
Al secondo piano, è esposta una parte della collezione della Pinacoteca Civica "Vincenzo Bindi", temporaneamente trasferita dalla sua sede storica di Palazzo Bindi di prossima riapertura: nucleo principale è quello delle opere dell’800 napoletano appartenenti alla cd. Scuola di Posillipo, celebre per le vedute incantate e le vivaci scene di vita popolare. Non mancano i grandi abruzzesi come F. P. Michetti, F. Palizzi, C. Barbella, R. Pagliaccetti, G. Della Monica e P. Celommi.
Il terzo piano, adibito a sala conferenze con splendida terrazza panoramica, accoglie alcune significative opere di artisti italiani contemporanei.
Oltre a mostre temporanee di autori storicizzati, il Mas organizza concerti, conferenze, incontri culturali, iniziative a sostegno e valorizzazione di giovani artisti, costituendo così non solo un luogo di conservazione e valorizzazione delle collezioni, ma uno spazio di incontro e di confronto, svolgendo così un ruolo essenziale nella vita culturale della nostra città.